
Piramide di Caio Cestio
Sorge presso la Porta S. Paolo. È uno spettacolare edificio sepolcrale di 29,50 m di lato per 36,40 m di
altezza,
interamente rivestito da lastre marmoree; la sua particolare
forma è espressione di quella "moda
egizia" che si diffonde a Roma
all'indomani della conquista dell'Egitto
nel 30 a.C.
Il nome di Caio Cestio è ricordato nell'iscrizione posta sul lato orientale del monumento: "Caio Cestio, figlio di Lucio, della tribù Poblilia, pretore, tribuno della plebe, settemviro degli epuloni".
Un'iscrizione sul lato opposto rivela come, per disposizioni testamentarie, furono impiegati per la costruzione meno di 330 giorni. Non fu possibile invece esaudire un'altra volontà del defunto: una legge contro il lusso sepolcrale, emanata nel 18 a.C., impedì infatti che fossero deposti nella tomba gli arazzi pergameni di proprietà del defunto. Con i profitti della loro vendita furono allora realizzate due statue in bronzo del sepolto. Delle statue restano solo le basi iscritte (ai Musei Capitolini), in cui sono menzionati alcuni degli eredi. Tra questi, personaggi eminenti della vita pubblica come M. Agrippa, genero dell'imperatore Augusto, che sappiamo morto nel 12 a.C.
La costruzione della Piramide si colloca dunque tra il 18 e il 12 a.C. Il Caio Cestio qui sepolto è forse
l'omonimo pretore del 44 a.C., cui si deve probabilmente la costruzione del
Ponte Cestio, tra l'isola Tiberina e Trastevere. O anche il personaggio dallo
stesso nome attivo tra il 62 e il 51 a.C. in Asia Minore: in questa direzione
sembrerebbe infatti condurre il possesso dei preziosi arazzi.
Alla
camera sepolcrale si
accedeva dal lato ovest
della Piramide. Della
ricca decorazione pittorica
resta vivida testimonianza
nelle descrizioni fatte
al momento del rinvenimento,
durante i restauri voluti
nel 1656 dal papa Alessandro
VII. Un alto zoccolo
e sottili candelabri
riquadravano pannelli
monocromi in cui erano
figure femminili in piedi
o sedute; agli angoli
del soffitto, Vittorie
alate con corone alludevano
forse all'apoteosi di
Caio Cestio. È questa una delle prime attestazioni di pittura di
terzo stile a Roma. Nel III secolo la sepoltura fu inglobata nelle
Mura Aureliane e divenne, con la vicina Porta Ostiensis, parte integrante
del sistema difensivo della città.

settemviro
degli epuloni: sacerdote
del collegio preposto
ad organizzare i banchetti
per gli dei
tribuno
della plebe: magistrato
che patrocinava gli
interessi della plebe
romana
pretore: dapprima
capo dell'esercito, poi dal
IV sec. a.C. magistrato civile
con responsabilità dell'amministrazione
della giustizia
Altri monumenti circostanti
Mura Aureliane
Porta San Paolo (Porta Ostiense)
Monte Testaccio